“Ho deciso di portare questo album dei ricordi che ho iniziato a fare a maggio: è un semplice quaderno suddiviso in 12 mesi. Ogni volta che faccio un’esperienza nuova o faccio qualcosa che mi piace e ho un oggetto legato ad esse, lo attacco alla pagina del mese corrispondente. Ho scelto di farlo anche perché voglio rendermi un po’ conto delle tante cose che faccio durante l’anno e conservarne memoria” (E. classe quarta).
“La mia gemma rappresenta una scena, un ricordo e i suoi protagonisti. Il ricordo è anteriore al momento della foto ed è legato al periodo dell’asilo: mio zio aveva deciso di travestirsi da Babbo Natale per farmi una sorpresa, ma a me non piaceva Babbo Natale. Quando entrò in casa iniziai a piangere e corsi verso mia madre implorandola di mandarlo via e infatti mio zio fu cacciato di casa . Ogni anno mi ricordo di questa scena e mi fa ridere” (D. classe terza).
“Come gemma quest’anno ho deciso di portare questo peluche a forma di orca, che si trova in camera mia sopra la libreria; agli occhi degli altri probabilmente potrà sembrare una cosa stupida o infantile ma per me ha un significato importante. Questo oggetto l’ho ricevuto durante l’ultima sera che ho passato con i miei amici di R. prima di trasferirmi qui in Friuli. Quella sera c’erano le giostre ma io ero comunque abbastanza triste perché il giorno dopo sarei partita e non li avrei più rivisti per un bel po’ di tempo, e sapevo che sarebbe stato difficile per me allontanarmi da loro visto che erano persone a cui volevo bene e con cui uscivo molto frequentemente.
Verso fine serata, quando era quasi arrivato il momento di tornare a casa, mi misi a piangere. Un mio amico di nome G., ad un certo punto, si allontanò dal gruppo e per risollevarmi un po’ il morale andò ad uno stand, quello in cui devi prendere i cigni con l’asta. E’ stato lì per una mezz’ora e alla fine ha vinto questo peluche e me l’ha regalato, poi ognuno dei miei amici ha scritto la sua iniziale sull’etichetta. Per questo motivo il pupazzo è molto importante per me, perché è un bellissimo regalo che mi hanno fatto i miei amici e ogni volta che lo vedo penso a loro” (R. classe quarta).
“Ho portato questo disegno perché è stato fatto da una bambina dell’asilo che alleno come regalo per Natale e da quel giorno l’ho sempre tenuto all’interno della mia cover del telefono per portarlo sempre con me. In quel periodo stavo poco bene e questo regalo mi ha resa felice e mi ha fatto capire quanto sono fortunata a stare con quei bambini. Quando ho iniziato questo percorso avevo molta paura di non fare le cose giuste e di non piacere ai bambini, ma col passare del tempo ho ricevuto sempre più amore da parte di tutti e continuano a riempirmi di regali, letterine e caramelle. Ogni giorno mi insegnano qualcosa di nuovo sia le bambine dell’asilo ma soprattutto le ragazze grandi. Per me ha un valore enorme e leggere ogni giorno quel “CARA MAESTRA…” mi emoziona tantissimo” (I. classe quarta).
“Ho portato un piccolo souvenir visto che di recente sono stato a Milano con la mia famiglia e abbiamo passato dei bei momenti visitando la città e il centro” (F. classe terza).
“Ho scelto come gemma un braccialetto molto importante con un charm che mi hanno regalato alla mia Cresima l’anno scorso. Il braccialetto me lo hanno regalato dei miei parenti a cui sono molto legata, mentre il charm mio zio. Sono molto affezionata al charm perché è uguale e lo condivido con mia sorella. In questo gioiello c’è scritta una frase molto bella e importante per le sorelle e i fratelli: you don’t always see them, but they are always there. Trovo che sia una bellissima frase e ci sono molto legata” (G. classe terza).
“La gemma che ho deciso di portare oggi è mia nonna. E’ da quando sono piccola che passo alcuni pomeriggi a casa sua (un tempo ci passavo quasi tutta la settimana, poiché i miei lavoravano) e mi sembra ancora adesso di non ringraziarla abbastanza. Lei ha sempre dedicato tanto del suo tempo a me e mia sorella: da quando ci fermavamo a pranzo da lei a quando la sera, dopo aver passato il pomeriggio da lei, andavamo a casa. Mia nonna non ha potuto studiare molto quando era piccola, ma ha sempre cercato di aiutarmi alle elementari con i compiti. Mia nonna per me è come una seconda mamma: sono cresciuta con lei e da lei ho imparato tante cose. Forse questa gemma è un modo per ringraziarla per tutto quello che ha fatto e che continua a fare per me: non ha avuto una vita facile e ancora adesso nella sua vita ci sono alcuni ostacoli, motivo per il quale la considero una delle persone più forti che conosco. Per me, lei è più che una semplice nonna: è un esempio e una persona da cui traggo sempre ispirazione e che ammiro molto” (E. classe terza).
“Ho portato una foto scattata questa estate. Per me è importante perché c’è una ragazza, quella a sinistra, davvero speciale sia per me che per G. che appare nella foto. Siamo cresciute insieme, però lei si è dovuta trasferire in Germania tre anni fa. Quest’estate, per la prima volta, è tornata in Italia e la foto risale ad allora. E’ stata qui due settimane e sono state due settimane intensissime, perché lei è un uragano, e bellissime, perché sono riuscita a rivederla” (L. classe quinta).
PS: è evidente che quella sopra non è la foto di L. ma non me l’ha mandata 😀
“Caro papà… Sai che ogni tanto mi capita ancora di vederti. Quando chiudo gli occhi certe sere prima di dormire, ti sento ancora passare tra le mie giornate. A volte tiro fuori i tuoi vecchi vestiti, li guardo a lungo, ma anche se volessi non riuscirei a metterli. Gli armadi sono ancora pieni dei tuoi vestiti, la mamma dice che è perché non ha mai tempo di buttarli, ma io so che non è vero, in realtà è perché non vuole. Una volta l’ho vista accarezzare un tuo maglione dopo che ci aveva messo il tuo profumo sopra. A volte vorrei poterti re-incontrare, anche solo per cinque minuti. Ne avrei di cose da dirti che cinque minuti non mi basterebbero, ma se li avessi me li farei bastare. Ti direi che ci manchi e che senza di te a tavola si sorride un po’ meno. Ti direi che sto bene e che nonostante tutto me la cavo, anche se non è facile crescere senza i tuoi consigli. Ti direi che stanno tutti bene. F. sta diventando una donna e mamma è sempre più bella, ogni giorno che passa. Ti direi questo e ti direi grazie per quello che mi hai dato e per quello che mi stai ancora dando. Anche se fanno tutti finta di niente e fanno finta che non ci sei più, io lo so che sei ancora qui con me. So che in quelle giornate in cui tutto mi crolla addosso, sei tu a darmi la forza, sei tu a darmi quei pochi secondi in più e sei sempre tu a non farmi mollare la presa. Lo so che ci sei, che non mi hai lasciato e che mi proteggi. So che anche se sbaglio in tante cose, non sbaglio a guardare il cielo e dirti grazie quando torno a sorridere. Se solo potessi rivederti anche solo per cinque minuti, ti direi grazie per vivere ancora in me. E anche se quei cinque minuti non ce li da nessuno queste cose te le dico lo stesso, perché so che in un modo o nell’altro, le sentirai” (A. classe quarta).
“Ho deciso di portare come gemma lui. Lui è il mio “secondo” papà, quello che fino al suo arrivo non ho mai avuto. Si chiama F. e per molti anni si è preso cura di me, insieme a mia mamma. F. non è il mio vero papà, ma è come se lo fosse. Mi ha cresciuta, mi ha insegnato ad affrontare la vita, si è preso cura di me, quando stavo male c’è sempre stato e quando mi vede giù è il primo a chiedermi cosa succede. Io sono convinta che il papà è colui che ti cresce e che fa quel ruolo, prendendosi cura di te, non abbandonandoti. Franco per me è il mio migliore amico, abbiamo un rapporto speciale ed è la persona a cui sono più legata, gli voglio tanto bene ed è uno dei pochi con cui mi sento davvero me stessa” (L. classe seconda).
“Quest’anno come gemma ho deciso di portare questi due bracciali. Io mi affeziono facilmente a regali ricevuti da persone importanti per me e questi li ho ricevuti dalle mie migliori amiche. Con loro posso essere me stessa senza paura di essere giudicata e mi hanno aiutata in un periodo non proprio bello della mia vita” (E. classe seconda).
“Come gemma ho deciso di portare la canzone Older, un brano al quale Luke Hemmings,un membro del gruppo musicale 5 seconds of summer e la sua ragazza Sienna Deaton hanno lavorato dal 2019. I 5 second of summer sono il mio gruppo preferito, fin da piccola. Sono dell’idea che gli ostacoli nella vita ci debbano essere. Può risultare strano, insomma… a tutti noi piacerebbe avere una vita senza problemi, paranoie. Eppure gli ostacoli, il tempo, possono darci un minimo di benessere e coscienza di noi stessi, delle nostre azioni. Ci sono momenti della mia vita che molto spesso vorrei eliminare, ma, come ho detto prima, per quanto possiamo attraversare periodi di fatica, di malessere, di ostacoli, saremo ricambiati con della felicità e sono contenta di poter dire che i 5 seconds of summer sono stati e sono conforto nelle mie giornate. Questa canzone parla di sentimenti molto forti, e non solo ed esclusivamente tra due innamorati, ma anche con un amico, con una persona che ha saputo darti ogni sfumatura di “amore puro”. Una frase che mi ha particolarmente colpito è: “the promises roll of your breath”, le promesse ti rimbalzano senza fiato. Ci sono promesse che molte persone non mantengono, e proprio per questo molte volte è meglio un silenzio piuttosto che una promessa spezzata, una parola buttata a caso. La mia gratitudine nei confronti di questo gruppo è più di un semplice “grazie”, perché per me loro sono più di un ringraziamento, di una dedica. Loro, le loro canzoni, sono in grado di ricoprire tutto il rumore che ho attorno” (M. classe prima).
“Ho deciso di portare come gemma una foto di mio fratello. Ho scelto lui perché, oltre ad essere mio fratello, è anche il mio migliore amico. Noi non ci diciamo segreti o cose che normalmente si dicono i migliori amici, ma so che per me ci sarà sempre e posso sempre contare su di lui” (B. classe prima).
“Quando rifletto su una parola che mi possa rappresentare penso alla creatività. Io sin da piccola sono stata una ragazza che non sta mai ferma o con le mani in mano, che preferisce spendere il suo tempo ad esprimersi … come? Ho diversi modi per farlo, ma i due che preferisco di più sono ballare e disegnare. Ho iniziato a ballare danza classica e moderna a 3 anni e non ho mai smesso. Anche sotto la doccia o davanti allo specchio mi piace ascoltare musica senza badare a chi mi sta vicino. Quando ballo posso definirmi me. Quando ballo non m’interessa cosa possa accadere in quel momento, io continuerò ad essere me stessa. Di certo non ho paura di sbagliare, perché anche se sbagliassi saprei che quell’errore farebbe parte di me. Ora mi ritrovo in una situazione in cui non posso utilizzare le punte, ma nonostante questo la mia passione per la danza non è svanita. Ballare trasmette pensieri e idee senza parole. La creatività di questa disciplina sta nel credere in tutti questi pensieri e idee attraverso il cuore e l’anima. Questo, di sicuro, è valido per qualsiasi passione che ognuno ha.
Anche il disegno è una passione che porto con me da bambina e non mi sono mai stancata a prendere la penna per sprigionare le mie emozioni. Un aspetto che mi piace di questa attività è di poter prendere qualsiasi cosa astratta e renderla concreta. Ogni volta che finisco un disegno sono soddisfatta e felice, perché nella fase d’opera mi diverto a scoprire nuove tecniche e colori (proprio come una bambina). Credo che la creatività sia il modo migliore per esprimermi, spero di non perderla per strada” (G, classe prima).
“Questa canzone, Anti-hero, è uscita qualche settimana fa e fa parte del nuovo album della mia cantante preferita, Taylor Swift. Ora è una delle mie preferite in assoluto, anche per il significato: parla di insicurezze, di non sentirsi come gli altri ma sentirsi il problema. Anche il video è molto interessante e con un significato profondo” (S. classe seconda).
“Questo è il mio cane, si chiama Rabol, ha cinque anni e mezzo. Lo vedo come una persona, ogni tanto mi sembra proprio che parli e capisce senza che io gli dica niente. Posso dire che sia il mio migliore amico. Ogni tanto mi viene anche da pensare a quando non ci sarà più…” poi sono arrivate le lacrime di commozione (G. classe quinta).
“Ho portato le prime medaglie che ho vinto e sono molto importanti perché rappresentano uno dei primi obiettivi che ho raggiunto. Tra l’altro racconto che io me ne stavo già andando, alla fine della competizione, e una mia amica mi ha avvisata che dovevo ritirare le medaglie che avevo preso e correre sul podio!” (G. classe seconda).
“Ho scelto una gemma molto semplice, collegata con quella dell’anno scorso dal filo conduttore della tradizione. Queste sono le chiavi del campanile del mio paese. Ho scelto questo oggetto perché ogni tanto mi piace tenerle in mano come anti-stress, ma quando si deve andare a suonare mi danno anche l’emozione di “essere il padrone”” (D. classe seconda).