“Come gemma ho deciso di portare dei collage della mia estate, ovviamente non possono esserci tutte le foto ma ho inserito solamente le esperienze e i luoghi del cuore che sono stati fondamentali nella mia estate. Quest’anno è stata molto importante, direi un periodo di ripresa non solo a livello mentale ma anche a livello fisico. Dopo la fine della scuola mi trovavo sfinita, senza energia, dimagrita e avevo bisogno di rallentare, di prendermi dei momenti per me stessa e cercare di recuperare, di essere felice e di non far preoccupare le persone che mi circondano. Ho potuto collezionare nuove esperienze come si può vedere nel primo collage, ho partecipato ai miei due primi concerti ma ovviamente sono contate anche le amicizie che ho cercato di mantenere durante questi mesi. Un’altra esperienza è stata proprio la visita al museo della Ferrari a Maranello, essendo una grande tifosa. Ho ricominciato a disegnare sperimentando nuove tecniche e nuovi materiali. Ho approfittato per ricominciare a viaggiare insieme alla mia famiglia, per rigenerarci e prendere una boccata d’aria. Altri luoghi del cuore sono il Tagliamento, mi trasmette sempre serenità, tranquillità sentendo lo scorrere dell’acqua ma anche la località Valinis, questa montagna conosciuta per essere il punto di partenza dei parapendii. Quando ci vado provo un grande senso di libertà e spensieratezza di fronte alla vista dell’intera pianura friulana. Infine c’è la Toscana, il luogo dove sono felice, mi rilasso e mi rigenero, la mia seconda casa con la mia seconda famiglia. Ho voluto aggiungere anche le foto del cibo perché dopo aver consumato molte energie durante l’anno scolastico dovevo riprendere un po’ di sostanza persa” (A. classe quarta).
“Come gemma quest’anno ho deciso di portare la foto dell’ultima alba che sono riuscita a vedere quest’agosto. Può sembrare una cosa banale però l’alba mi ricorda molto quest’estate, tutte le notti passate in bianco con le mie amiche, le ore passate sui lettini, chi a parlare e chi a dormire, solo per vedere il sole sorgere, la felicità ogni volta che vedevamo il cielo colorarsi come se fosse la prima volta. Insomma l’alba mi fa ricordare il periodo estivo, in cui stavo bene ed ero felice” (E. classe quarta).
“Il circo, la mia vita. Il mio bisnonno paterno L. P. Z., cinese da Hong Kong, inizia a girare il mondo come attore e acrobata del teatro cantonese, arriva in Europa e conosce la sua futura moglie E. C., di origine nativa americana, con la quale avrà 5 figli. Insieme iniziano una vita da nomadi girando per i circhi europei. È una vita bellissima: costumi, trucco, parrucco, monta e smonta, i luoghi che si visitano, gli animali esotici che si vedono, una vera avventura! Poi però mio nonno conosce R. L., la mia nonnina italiana, lei è giostraia, suo papà è il fondatore della piazza mercato dedicata al Luna Park Adriatico a Bibione. Allora tutta la famiglia si stanzia lì, abbandona la vita del circo ma intraprende quella delle giostre o come diremmo noi in greco “il mestiere”. Poco è cambiato, E. ogni mattina si trucca ancora come se dovesse scendere in pista, e la sua scimmietta corre per la casa con indosso i suoi tacchi. Solo che pian piano i fratelli W., D. e Q. crescono e il mondo cambia, così, ormai stanchi dei viaggi vendono anche le loro giostre. Io, E., e mia sorella S. decidiamo di riprendere la tradizione circense della famiglia e ci trasferiamo a Verona all’Accademia d’arte circense. Viviamo lì in convitto per quattro anni e una volta diplomate torniamo a casa. L’accademia è un posto magico. Fondata nel 1988 dal grande Egidio Palmiri, un uomo severo ma dedito al mondo del circo, a tal punto da realizzare un progetto mai visto in Italia e che pochi in tutta Europa siano mai riusciti ad eguagliare. Lo scopo è dare ai giovani artisti, circensi di famiglia o anche solo appassionati, una formazione professionale, certificazioni e slanci sul lavoro post-diploma di quattro anni, ma soprattutto l’opportunità non poco scontata di poter studiare in modo continuo nelle scuole pubbliche. Vivere in accademia è proprio come vivere in una famiglia circense, le nostre giornate iniziano presto la mattina perché tutti grandi e piccini dobbiamo andare a scuola, poi quando torniamo si pranza in sala mensa, veloci eh! Perché poi il pomeriggio abbiamo poco tempo per fare tutti i nostri compiti. Dalle 16:00 alle 19:30 ci si allena, il primo anno corso base dove si prova un po’ di tutto e poi la specializzazione di tre anni. Le discipline insegnate sono: cerchio/tessuto/cinghie aeree, trapezio, trampolino, giocoleria, verticali, giochi icariani, mano a mano contorsione, rullo, antipodismo. Finito l’allenamento si corre a fare la doccia, è una gara perché proprio come nel circo l’acqua calda finisce presto e le camere più sfortunate sono da tre, quindi ci si deve sbrigare sennò acqua fredda! Parliamo delle camere: sono i classici container 4×4, sapete quelli in cui andate a fare i tamponi del Covid, ecco esatto, quelli. Grigi, piccoli, un letto a castello e uno singolo, due armadi e il bagno, finito il tour. Divertente no? Una simulazione, sembra divergent! Ma è tutto vero. Dopo la cena noi ragazzi abbiamo un’ora e mezza di tempo in cui possiamo rilassarci e in cui ci vengono consegnati i cellulari per chiamare casa, eeee già, niente telefoni li ragazzi! Poi alle 22:00 tutti a nanna e alle 22:30 guai se ci sono ancora luci accese, non si scappa, alle porte ci sono gli allarmi. Io e mia sorella siamo le L. S., ci siamo specializzate in realtà fin da subito nelle specialità Hand to Hand: consiste in prese e verticali a due, poi singolarmente facciamo anche, io, dancing trapeze (una particolare tipo di trapezio) e mia sorella S. il cerchio aereo grande. Amiamo la vita del circo, non vediamo l’ora di aver finito gli studi per iniziare a lavorare!” (E. classe quarta).
“Ho deciso di portare il film Bones and all, un film uscito recentemente. E’ una storia di due ragazzi cannibali, ma il significato non è incentrato sul cannibalismo ma sulla loro emarginazione, sul sentirsi diversi e sulla loro storia d’amore” (C. classe terza).
“Come gemma quest’anno ho deciso di portare una maglia che ho preso al concerto di Cesare Cremonini domenica 13 novembre a Milano. Sono stata al concerto assieme a mia mamma, nonostante fossimo già state al concerto che aveva fatto a Lignano a giugno di quest’anno durante il tour estivo. Dato che il concerto di Lignano ci era piaciuto molto, mia mamma ha deciso di regalarmi i biglietti per una data al Mediolanum Forum di Assago per il compleanno! Ho iniziato ad ascoltare Cremonini da piccola, proprio grazie a mia mamma che metteva i suoi cd in auto, per questo motivo ci sono molto affezionata! Considero questa maglia molto importante dato che la collego a un momento particolarmente felice che ho vissuto insieme a mia mamma” (B. classe terza).
Entrambi sono il potere più forte esistente, ma c’è una leggera differenza tra queste due parole. “L’amore” rappresenta un forte legame che continua a vivere dentro di te, che fa riscaldare il tuo cuore e che ti rende felice. “L’odio” rappresenta un forte legame che continua a vivere dentro di te, che fa riscaldare il tuo cuore e che ti rende triste. “Felice” e “triste” sono l’unica differenza tra questi due legami.
Amore e Odio.
Odio e Amore.
Queste due parole sono ancora più simili. “Amore e Odio” rappresenta una connessione tra “Amore” e “Odio”, dove “Amore” è il primo che si manifesta, seguito da “Odio”. “Odio e Amore” rappresenta una connessione tra “Odio” e “Amore”, dove “Odio” è il primo che si manifesta, seguito da “Amore”. L’ordine di “Amore” e “Odio” è l’unica differenza tra queste due connessioni.
Odio nell’Amore.
Amore nell’Odio.
Queste due emozioni, invece, sono molto più diverse tra loro. “Odio nell’Amore” significa amare qualcuno e permettere a te stesso di odiarlo a volte. Non è sbagliato. Non è qualcosa di cattivo. È normale. È normale lasciare spazio all’odio per l’amore. L’amore è la sensazione principale, quindi non scomparirà e l’odio non la supererà mai completamente. “Amore nell’Odio” significa odiare qualcuno e a volte lasciarsi amare. È qualcosa che di solito accade inaspettatamente e che non può essere prevenuto in alcun modo. Potrai continuare a pensare di odiare quella persona, ma il tuo cuore si sta riempiendo di amore verso di loro. E non puoi farci niente. Tutto l’odio che senti si trasformerà progressivamente in amore.
C’è una leggera differenza tra i due legami. C’è una piccola differenza tra le due connessioni. C’è un significato completamente diverso tra le due emozioni.
C’è una linea molto sottile tra “Amore” e “Odio”. E ci sono volte in cui questa linea sottile è più presente.
Una linea sottile che rappresenta l’intera relazione. A volte li odi, a volte li ami, può iniziare con amore e odio e poi trasformarsi in odio e amore. E, infine, senti l’amore nell’odio e l’odio nell’amore. L’odio nell’amore è ciò che meglio definisce l’amore dal mio punto di vista: le cose possono andare male e potrei doverti odiare per un po’, ma dentro di me so che è amore e che non posso cambiarlo.