POST n° 701! Ho trovato una canzone che parla di tradimenti, di rimorsi, di sincerità, di sguardi che non si riescono più a sostenere perché la falsità ha lacerato la fiducia. E’ del gruppo La fame di Camilla e si intitola Giuda. Il riferimento al discepolo è esplicito e chiaro in tutto il brano: “mangio pane e bevo rimorsi… di denari ne voglio trenta, è quanto ho avuto io per diventare Giuda…”. Trovo curiosa proprio questa frase. Sono diventato Giuda dopo il tradimento, prima ero un altro… Molto si è scritto su di lui, soprattutto sull’uomo-giuda che emerge anche in questa canzone con tutto il suo carico di delusione e sofferenza.
Il gruppo è giovane, nato nel 2007, e ha fatto da opener a Aerosmith e Cranberries all’Heineken Jammin’ Festival. La “fame” fa riferimento al concetto di Feuerbach “l’uomo è ciò che mangia”: dicono di essersi approcciati alla musica nella stessa maniera. “Camilla” non vogliono dire chi sia. Ecco il pezzo e il testo:
Sorrisi che sembrano complici
nascondono lacrime fermate prima di toccare gli occhi
Non guardarmi, mi vedi ma non sono qui
mi tocchi ma non mi senti, mangio pane e bevo rimorsi
Vendo l’anima, a pezzi non mi servirà
non c’è protesi non c’è cura.
Svendo l’anima, di denari ne voglio trenta
è quanto ho avuto io è quanto ho avuto io per diventare Giuda
Destini legati da due lacci neri
da una mano che può strappare i cieli
si versano lacrime su due solchi che sigillano i miei occhi.
Vendo l’anima, a pezzi non mi servirà
non c’è protesi non c’è cura
Svendo l’anima, di denari ne voglio trenta
non è un alibi non è più libera
è quanto ho avuto io è quanto ho avuto io
è quanto ho avuto io è quanto ho avuto io
è quanto ho avuto io è quanto ho avuto io
Vendo l’anima, a pezzi non mi servirà
non c’è protesi non c’è cura
Svendo l’anima, di denari ne voglio trenta
non è un alibi non è più libera
è quanto ho avuto io è quanto ho avuto io
è quanto ho avuto io per diventare Giuda