Quando leggo queste cose penso agli anni luce, alla distanza enorme che in certi posti si deve ancora percorrere per riuscire a parlare e soprattutto ad attuare diritti e libertà la cui lesione viene nascosta dietro a scuse banali e puerili. Da Rainews24, o da ovunque in rete…
“Attivisti e commentatori lo hanno già ribattezzato ‘guinzaglio elettronico’. E’ il nuovo sistema messo a punto dalle autorità saudite per avvertire tramite sms i mariti se le loro mogli stanno lasciando il Paese. Ciò che le donne del regno – ma anche di diversi altri Paesi della regione – non possono fare senza l’autorizzazione del consorte o, in alternativa, di un altro uomo ‘guardiano’ della famiglia, sia esso padre o fratello. Le reazioni sono state immediate su Twitter, anche da parte di molte donne saudite, dopo che, nei giorni scorsi, la notizia è emersa grazie ad un marito che ha avvertito Manal El Sherif, una attivista diventata famosa a livello internazionale per aver avviato una campagna per chiedere che venga riconosciuto anche alle donne saudite il diritto di guidare l’automobile. L’uomo stava partendo dall’aeroporto internazionale di Riad insieme alla moglie quando, appena passato il controllo passaporti, si è visto avvertire sul cellulare che la donna, appunto, era in procinto di imbarcarsi. Che una donna non possa lasciare il Paese senza il permesso di un maschio della famiglia è una legge in vigore non solo in Arabia Saudita, ma in diversi altri Paesi arabi, compreso il Libano, dove si applica anche alle cristiane. Così come in un Paese non arabo come l’Iran, dove, paradossalmente, è toccato anche a qualche italiano dover recarsi all’ufficio passaporti per concedere l’autorizzazione all’espatrio alla moglie iraniana. L’avviso diffuso via sms, però, è una novità ed ha “stupito anche molti padri e mariti, specialmente perché‚ stavano viaggiando proprio insieme alle figlie e alle mogli” quando lo hanno ricevuto, sottolinea il sito di notizie Arab News. Colte in contropiede dalle reazioni, le autorità hanno cercato di giustificarsi affermando che la nuova pratica non è intesa a limitare ancor più i diritti delle donne nel Paese. “Non vogliamo legare le donne ai loro guardiani maschi, si tratta soltanto di un servizio alla comunità, come quelli con cui inviamo informazioni sulla scadenza del passaporto, i visti o altro”, ha detto Badr Al Malik, portavoce del Dipartimento passaporti. Tali spiegazioni non hanno messo fine all’ondata di proteste e commenti sarcastici su Twitter. “Una donna non è una minorenne”, ha affermato Samia Al-Amoudi, una docente dell’università Re Abdul Aziz. Un gruppo per i diritti delle donne parla di “nuovo, folle livello di restrizioni”. Mentre qualcuno ci scherza suggerendo di fare al gatto per Natale “un regalo da saudita, un guinzaglio elettronico”.”