Allargare il cuore

Fonte Il resto del Carlino

Sabato 13 novembre sarà  la giornata della gentilezza. “Voglio che tutti voi siate coraggiosi nel praticare la ‘piccola gentilezza’, creando così un’ondata di gentilezza che un giorno investirà tutta la società giapponese”. E’ il marzo del 1963 e il rettore dell’Università di Tokyo Seiji Kaya pronuncia queste parole all’interno del discorso d’addio agli studenti il giorno della laurea. Da lì partirà il Movimento Piccola Gentilezza che porterà alla creazione di questa giornata. Una decina di giorni fa, Riccardo Maccioni scriveva così su Avvenire: “Da un po’ di tempo le panchine sono diventate uno strumento di denuncia. Vengono colorate di arcobaleno contro l’omofobia, di rosso per dire no alla violenza sulle donne e, adesso, anche di viola, a reclamizzare la gentilezza, quella vera, intesa come habitus di vita. Non il manierismo affettato o il semplice gusto delle buone maniere, ma la cultura delle relazioni, il riconoscimento che l’altro è un valore. A questo scopo nascono associazioni, assessorati, corsi universitari, studi di psicologia secondo cui essere gentili fa stare meglio. Il presupposto di una rivoluzione, che rovescia il credo nell’aggressività come strumento di persuasione, nella durezza verbale come autodifesa. In realtà è forte chi sembra debole. Lo dice benissimo il Papa nella “Fratelli tutti”: «La gentilezza è una liberazione dalla crudeltà che a volte penetra le relazioni umane, dall’ansietà che non ci lascia pensare agli altri, dall’urgenza distratta che ignora che anche gli altri hanno diritto a essere felici». Non il gusto per il quieto vivere dunque ma il coraggio di guardare oltre noi stessi, di allargare il cuore a chi ci sta davanti, consapevoli della sua e nostra fragilità. Significa cura del tempo, è tenere in mano le redini della propria vita, senza bisogno di urlare e sgomitare per dire chi siamo”.

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