Sei anni fa ho fatto una piccola trasmissione per Radio Spazio 103: cinque minuti sul tema del viaggio e della musica. Ripropongo qui quelle puntate: è un’occasione per me di riprenderle in mano e approfondire alcuni aspetti. Alla fine ci sono anche dei “compagni di viaggio”, cioè delle canzoni legate allo stesso argomento.
Dopo aver iniziato il nostro viaggio nella prima puntata e aver visitato il mare nella seconda e il fiume nella terza, oggi è la volta di qualcosa che non è solo meta me è spesso anche “stile” di viaggio: la strada.
Quello della strada è un tema che accompagna tutta la vita di una persona, in senso proprio o in senso metaforico; fin dall’infanzia ci sono state raccontate, e noi raccontiamo ai bambini, favole che narrano di strade, sentieri, viottoli… Cappuccetto Rosso si addentra nel bosco, Pollicino semina il sentiero di sassolini per tornare a casa…
Al bambino bisogna poi insegnare a vivere la strada, facendogli notare i pericoli, ma anche apprezzare la comodità; viene il tempo della bici e delle pedalate; quindi quello del motorino, per non parlare dell’auto. C’è poi chi si appassiona e allora si dedica alla moto. Oppure chi le strade vuole percorrerle a piedi e si fa prendere dal trekking o preferisce cavalcarle in sella ad un purosangue.
C’è la strada della quotidianità che ci porta al lavoro e che possiamo ormai percorrere a occhi chiusi e dove ci accorgiamo perfino della potatura di un albero, ma che viviamo spesso pensando a tutt’altro; c’è invece la strada di un viaggio che assaporiamo chilometro dopo chilometro, lasciando che i nostri occhi possano stupirsi delle sorprese che possono nascondersi dietro una curva.
Ce lo dicono anche i Tiromancino oggi: “Ci sono strade che di notte le distingui solo per l’odore dell’asfalto, non sei sicuro di esserci mai stato ma sei sicuro che ci stai tornando; ci sono strade luminose strade senza voce ed altre invece senza il tempo; ci sono strade che somigliano alle vite che percorri tutte in un momento”.
Ma qui entriamo nell’ambito della strada come metafora, soprattutto come metafora della vita: la strada percorsa, coma la vita vissuta. Lungo le strade che percorriamo ci sono curve, ci sono incroci, ci sono semafori, ci sono diritti di precedenza; vi sono strade in cui bisogna andare a 50 all’ora e strade in cui è possibile correre a volontà; vi sono salite e discese; vi sono strade drenanti e altre in cui l’acquaplanning ci fa scivolare; ci sono fondi sdrucciolevoli e asfalti duri; vi sono superstrade a 6 corsie e strettissime ed esposti sentieri di montagna; ci sono strade esposte alla luce del sole e strade che restano sempre ombreggiate passando in un tunnel di alberi; vi sono strade da percorrere di giorno e strade in cui è bello andare di notte… e così via.
Lo stesso accade nelle nostre vite: momenti in cui la nostra esistenza procede senza intoppi, con sicurezza e momenti in cui è necessario, per scelta nostra o per contingenze esterne, rallentare e guardarsi attorno per vedere cosa sta succedendo; momenti in cui tutto ci sorride e momenti in cui sbattiamo il grugno per terra e fa male e sembra non esserci la forza per rialzarsi e ripartire; momenti in cui è preferibile la prudenza e la calma e momenti in cui è il caso di rischiare e osare; momenti in cui domina l’istinto o “il naso” e momenti in cui è il caso di fermarsi a riflettere e magari scegliere. A questo proposito concludo con un breve brano di Robert Frost:
“Due vie si dipartivano in un bosco giallo, e dispiaciuto di non poter a un tempo percorrere l’una e l’altra, a lungo mi fermai e seguii tutta la prima con lo sguardo fino a dove essa girava tra gli arbusti; poi presi l’altra, che era altrettanto buona, con forse un motivo in più per farsi preferire, essendo tutta erbosa e assai poco segnata; sebbene, quanto a quello, il transito di là le avesse, in fondo, rese più o meno uguali, e fossero ambedue coperte quel mattino di foglie da nessuno calpestate e annerite. Oh, mi riservai la prima per un altro giorno! Ma sapendo che più si va, più si è costretti ad andare, dubitavo se mai sarei tornato indietro. Tutto questo racconterò con un sospiro un giorno e un luogo lontanissimi da ora: due vie si dipartivano in un bosco e io presi quella che meno era battuta, e tutta la differenza stette in questo.”
Compagni di viaggio:
- Davide Van de Sfroos, E sem partii
- Nomadi, Cammina cammina
- Nomadi, Le strade
- Fabrizio De André, Fiume Sand Creek
- Riccardo Cocciante, La lunga strada
- Francesco Guccini, Statale 17
- Francesco Guccini, Aemilia
- Modena City Ramblers, La strada
- Gianna Nannini, La strada
- Claudio Baglioni, Strada facendo
- Youngblood, Long long road
- Elton John, Goodbye yellow brick road
- U2, Where the streets have no name
- Cat Stevens, On the road to find out
- Bruce Springsteen, Out in the street