La doppia chiave


batalha-20100610154625.jpgOggi è la volta di un fabbro vissuto ai tempi delle crociate. Oltre che di armi si occupava di cinture di castità per le mogli dei cavalieri che partivano in battaglia; il furbastro, però, si teneva una chiave di riserva e approfittava dell’assenza degli uomini durante le scorribande per minare la fedeltà delle coppie. Morale finale: “tra guerra e religione c’ha ragione il sesso”. Viene alla mente lo slogan hippy “Fate l’amore non fate la guerra”. Desidero però interpretare questo personaggio come fosse una metafora. Mentre gli strenui difensori delle religioni si scontrano e si ammazzano per far valere le proprie ragioni (già qui sarebbe da fermarsi a riflettere, ho usato il termine “ragioni” appositamente…), c’è chi si occupa del piacere e della felicità di chi resta fuori dalla battaglia. Mentre c’è chi si occupa a parole di difese e accuse su chi ha ragione o torto, c’è chi vive l’amore professato. Scrive Anthony de Mello: “ Un innamorato corteggiò invano una ragazza per molti mesi, soffrendo le pene atroci del rifiuto. Alla fine la sua amata cedette. “Vieni nel tal posto, alla tale ora”, gli disse. Nel tempo e nel luogo stabiliti l’innamorato si trovò finalmente seduto accanto all’amata. Allora s’infilò una mano in tasca e ne trasse un pacco di lettere d’amore che le aveva scritto durante i mesi passati. Erano lettere appassionate, che esprimevano la pena che provava e il suo ardente desiderio di sperimentare le delizie dell’amore e dell’unione. Egli iniziò a leggerle all’amata. Le ore passavano e lui continuava a leggere. Alla fine la donna disse: “Che razza di sciocco sei? Queste lettere parlano tutte di me e del desiderio che hai di me. Be, eccomi seduta accanto a te. E tu continui a leggere le tue stupide lettere”. “Eccomi seduto accanto a te”, disse Dio al suo devoto, e tu continui a riflettere su di me nella tua testa, a parlare di me con la tua lingua e a leggere di me nei tuoi libri. Quand’è che tacerai e mi assaporerai?”.

Ricapitolando a caso tra i miei antenati,

ce n’è uno che è vissuto al tempo dei crociati.

Fabbricava poi vendeva cinture di castità

era il garante tecnico della fedeltà.

E quando i cavalieri andavano a imbarcarsi in nave,

non sapevano che lui aveva la doppia chiave.

Mi ha insegnato che i costumi cambiano spesso

e che tra guerra e religione c’ha ragione il sesso.

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