
“Questa foto della scorsa estate rappresenta le due settimane che ho passato come volontario dell’Associazione Dinsi Une Man, un’associazione che aiuta le persone disabili che normalmente non avrebbero l’occasione di andare a fare due settimane di vacanza e che così invece riescono ad andare in spiaggia. Qui eravamo a Lignano. E’ stata un’esperienza che mi ha cambiato la vita; avevo già fatto una specie di prova di 3 giorni due o tre anni fa, ma fare il passo di diventare un volontario a tutti gli effetti significa prendersi cura di una persona. Ho avuto la gioia di prendermi cura di due persone. All’inizio il pensiero è stato “Due persone sotto la mia cura? Riesco a prendermi a malapena cura di me stesso!”. Poi, più i giorni sono andati avanti, più mi sono sentito a mio agio, anche grazie agli altri volontari che mi hanno sostenuto e dato una mano. Alla fine mi ha gratificato anche che mi abbiano fatto i complimenti per come mi ero comportato nel mio primo anno. Sono state due settimane passate tra momenti seri e momenti di demenza assoluta, due settimane divertenti e di vera felicità che consiglio a tutti (VENITE AL DUM! Abbiamo bisogno di volontari).
Commento la gemma di E. (classe quarta) con un consiglio d’ascolto, un podcast che suggerisco di ascoltare. Si tratta di Le vite degli altri (qui su Spotify), 10 episodi condotti da Alessandro Banfi (20 minuti a puntata circa). Racconta storie di chi dedica il proprio impegno e il proprio tempo agli altri. Da Mattia Villardita, il giovane che veste i panni di Spiderman per i bambini malati di cancro ad Anna Fiscale, la giovane di Verona che lavora con le rimanenze dei grandi marchi della moda. Da Nicoletta Cosentino, donna di Palermo che chiama a riscossa le Cuoche combattenti a Rosalba Rotondo, Preside della scuola di Scampia. Storie che sono esempi di virtù civile e di solidarietà sociale: uomini e donne premiati dal Capo dello Stato Mattarella per l’impegno a favore degli altri. Diceva Italo Calvino che ci sono due modi per sopravvivere all’inferno. Prenderne parte oppure raccontare ciò che inferno non è. Questa serie vuole descrivere, attraverso storie di vita vissuta, la possibilità di bene che è in ognuno di noi. Ai suoi interlocutori Banfi pone sempre una domanda, uguale per tutti: “Fare del bene aiuta anche, egoisticamente, a diventare persone migliori? Fa bene anche a noi stessi?”. Puntualmente la risposta è sì: fare bene agli altri fa stare meglio anche noi, fa vivere meglio anche noi. L’amore condiviso fa crescere l’amore.