“Ho portato la foto del ritratto di mio nonno fatto dal padrino di mia madre, il giorno di quest’estate in cui se n’è andato. E’ identico e mi ricorda quanto mi voleva bene; penso sempre a lui quando vedo questa foto”. Questa la gemma di D. (classe terza).
Di nonni purtroppo non ne ho più; penso sia per questo che sono affezionato allo scatto che ho pubblicato sopra. Sono le mani di mio nonno e quelle di mio nipote…
Gemme n° 285
“La mia gemma è la frase di una canzone: “e mi ricordo un magico Natale, il nuovo gioco che quasi non volevo toccare ed è così che vedo te”. Lo scorso Natale mi ero appena messo con la mia ragazza e questa frase mi ha fatto pensare a lei.” Queste sono state le parole di L. (classe quinta). Va specificato che la gemma ha avuto questo video come corollario ironico.
Dopo questa gemma, come non riprendere il Talmud? “State molto attenti a far piangere una donna, che poi Dio conta le sue lacrime! La donna è uscita dalla costola dell’uomo, non dai piedi perché dovesse essere pestata, non dalla testa per essere superiore, ma dal fianco per essere uguale… un po’ più in basso del braccio per essere protetta, e dal lato del cuore per essere amata.”