Electric chair, old sparky, gruesome gertie, yellow mama, death chair, old smokey: sono modi di dire la condanna a morte su sedia elettrica negli Stati Uniti. C’è un gruppo musicale famoso in tutto il mondo, i Metallica, che hanno usato l’immagine di cavalcare un fulmine. Il brano è “Ride the lightning”. Si parte da un condannato che, in base alle accuse, è colpevole ed è già legato alla sedia elettrica: nell’aria aleggia la morte e non si capacita che la cosa stia succedendo a lui. Se la prende col boia o con lo stato, chiedendogli chi lo abbia reso Dio per permettergli di togliere una vita. La morte si sta avvicinando e le sensazioni sono forti e fugaci, come i pensieri, in questo percorso che segna l’inizio della fine. Il sudore è freddo, gelato, le mani fanno chiudere le dita, la morte di dipana e il condannato si trova da solo insieme alla propria coscienza. Il tempo, inesorabile, scorre in modo molto lento e il condannato naviga tra il rifiuto di morire e il desiderio che tutto si compia per essere liberato dallo spaventoso incubo. Un lampo davanti agli occhi, le fiamme nel cervello. Ride the lightning.
Colpevole secondo le accuse, ma dannazione, non è giusto
C’è qualcun altro che mi controlla
La morte nell’aria, legato alla sedia elettrica
Non è possibile che stia succedendo a me
Chi ti ha reso Dio per farti dire “Ti toglierò la vita!”?
Un lampo da vanti agli occhi è ora di morire
Bruciando nel cervello posso sentire le fiamme
Aspetto il segnale per girare l’interruttore mortale
E’ l’inizio della fine, sudore, freddo e gelato
Mentre osservo la morte spiegarsi
La coscienza la mia sola amica
Le mie dita si stringono per la paura
Che cosa ci faccio qui?
Qualcuno mi aiuti, Oh per piacere Dio aiutami
Stanno cercando di portarsi via tutto
Non voglio morire
Il tempo scorre lento, i minuti sembrano ore
Vedo l’ultima chiamata di scena
Quanto è vero tutto ciò? Finiamola
Se è vero, facciamola finita
Svegliato dall’orrido urlo, liberato dal sogno spaventoso
