
“Ho portato un peluche che mi ha portato mia zia quando ero piccola e lei ha sempre viaggiato molto: quando ero più piccola era in Messico, poi è andata a Barcellona, dove è andata di nuovo ora. Per me questo peluche è molto importante, anche se è soltanto un peluche, perché mi ricorda di mia zia: anche se non la vedo ho un legame molto forte con lei.”
E. (classe seconda) ha portato in classe un peluche, uno di quegli oggetti che hanno il delicato ma fondamentale compito di farci sentire vicino chi è fisicamente lontano. Mi è venuto in mente un libricino di Richard Bach (si sta pochissimo a leggerlo) dal titolo Nessun luogo è lontano. Contiene questa frase: “Nessun luogo è lontano. Può forse una distanza materiale separarci davvero dagli amici? Se desideri essere accanto a qualcuno che ami non ci sei forse già?”.