
“Ho portato questo oggetto, ma non sono legato all’oggetto in sé bensì al luogo da cui proviene, la camera della casa di mia nonna. Una settimana fa la nonna ha venduto casa, io sono andata a trovarla ed è stata molto dura uscire dalla casa perché sapevo che non ci sarei mai più ritornata. Da piccola, dai tre anni fino alla fine delle elementari, ogni pomeriggio andavo dalla nonna a giocare. Quindi quella casa rappresenta la mia infanzia e questo oggetto è il ricordo fisico di tutto quello vissuto là”.
Il regista Ferzan Ozpetek ha detto una cosa che mi sembra commentare bene la gemma di L. (classe quinta): “Si lasciano mai le case dell’infanzia? Mai: rimangono sempre dentro di noi, anche quando non esistono più, anche quando vengono distrutte da ruspe e bulldozer, come succederà a questa.”