Gemma n° 1897

“Questo è il tatuaggio che ho sulla caviglia ed è importante perché l’ho fatto insieme alla mia migliore amica a metà dicembre. Ci conosciamo da quando siamo piccole, facciamo sempre tutto insieme ed è come una sorella per me: è una cosa che ci ha legate ancora di più. Infatti quest’altro è il suo.”

Questa è stata la gemma di C. (classe terza). La tatuatrice Lucille Niniviaggi afferma: “Continuamente, nella vita di tutti i giorni, subiamo dei per sempre che non decidiamo noi, ci vengono imposti, ma quando scegliamo di tatuarci siamo solo noi a decidere quale parte di storia dichiarare come per sempre nostra.”

Gemma n° 1898

“Ho portato Yoghi, il mio peluche da quando ero piccola, tutti i ricordi sono legati a lui. Si chiama così perché secondo i miei genitori assomiglia all’orso di Yoghi e Bubu, secondo me no. Ieri ho chiesto a mia madre da dove arrivasse perché non ricordavo e mi ha detto che mi è stato regalato da lei perché a un anno e mezzo sono andata a fare una prova per un gioco della Trudi e me l’hanno dato. E’ un bel ricordo della mia infanzia”.

Sì, neppure a me il peluche di V. (classe quarta) assomiglia a Yoghi. La poetessa australiana Pam Brown scrive: “L’orsacchiotto di peluche è l’ultimo dei giocattoli da cui ci si separa. E’ tutto ciò che rimane di questo nostro mondo infantile dove c’erano soluzioni a tutto. E’ un amico che non ci trova difetti, che non ci dà la colpa, che ci attende ancora sulla vecchia sedia.”

PS: la gemma 1897 è in attesa della foto 😉

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