Navigare o galleggiare? Dedico ai miei studenti la canzone Controvento di Lucio Dalla, che ha pure un riferimento cristologico esplicito. La appoggio lì, così, riflettendo che non è necessario essere potenti, ma autentici, soprattutto con se stessi. Notte
Navigando controvento non sai cosa troverai,
ma se hai qualcosa dentro capirai.
Certo se vuoi stare in pace, cosa serve navigare?
Se vuoi solo star tranquillo, basta galleggiare,
e se poi davvero parti e getti le tue cime in mare
chiudi gli occhi non le orecchie e sta ad ascoltare:
puoi capire quali venti spingeranno la tua barca
e puntare i più potenti per non farla rovesciare.
Conosciti controllati ricordati:
non lasciare mai il timone,
vai dove vuoi tu.
Il vento non sarà mai il tuo padrone,
la vita è come il mare, sì, il mare che hai davanti.
Acceleriamo.
Ma se la barca tocca il porto e le vele abbasserai,
stai attento quando scendi quali venti incontrerai
e ai potenti della terra tra banditi e tra sciacalli
che neanche un briciolo di pane lasceranno lì per te.
Gesù Cristo era un pezzente, tutto meno che potente,
nudo e sporco e sulla croce per non diventare re
non aveva in tasca niente
per camminare sopra il mare
non seguiva la corrente ed i venti da sfruttare.
Conosciti controllati ricordati:
non lasciare mai il timone,
vai solo dove vuoi tu.
Il vento non sarà mai il tuo padrone,
la vita è un grande mare, sì, il mare che hai davanti a te.
Il vento non sarà mai il tuo padrone,
la vita è come il mare, sì, il mare che hai davanti a te.
