C’è stato un periodo della mia vita, tra i 17 e i 21 anni più o meno, in cui scrivevo molto in versi, ed erano spesso parole nate dalla sofferenza, soprattutto interiore, per i momenti di solitudine, per i mancati amori, per la difficoltà a scorgere una buona strada da percorrere, per i litigi con Dio. Scrive Alda Merini
si scrivono sopra le pietre,
coi ginocchi piagati
e le menti aguzzate dal mistero.
Le più belle poesie
si scrivono davanti
a un altare vuoto,
accerchiati da agenti
della divina follia.
Così, pazzo criminale qual sei,
tu detti versi all’umanità,
i versi della riscossa.

