Venerdì sera ero a Zugliano ad ascoltare la testimonianza di Salvatore Borsellino, fratello di Paolo. Non mi soffermo qui sulla questione mafia di cui si può leggere abbondantemente sui libri e su internet, ma su qualcosa di cui lo stesso Salvatore ha detto di parlare raramente. In sintesi ha detto di non essere mai stato un grande credente, di aver seguito la religione da piccolo insieme al fratello, ma di non aver mai effettuato un vero percorso di fede. Eppure, in quei tre giorni passati notte e giorno accanto al feretro di Paolo prima dei funerali, ha respirato l’amore. “In tutte quelle persone che venivano a salutare Paolo, ad abbracciarlo, a portare calore alla sua famiglia, ho vissuto l’amore, ho vissuto Dio. Per me è difficile ora parlare, raccontare, è come se dovessi parlare di un cielo stellato a un cieco: come potrei farlo? quali parole usare?”.

