In questi giorni a scuola c’è un po’ di fermento, ed è un fermento che mi piace. Pare, infatti, che quest’anno ci siano diversi studenti interessati a candidarsi come rappresentanti di Istituto, o comunque interessati a vivere da protagonisti attivi la scuola. Mi è venuta in mente la canzone “Lo scrutatore non votante” di Samuele Bersani. Il primo verso recita:
“Lo scrutatore non votante è indifferente alla politica
ci tiene assai a dire oissa ma poi non scende dalla macchina
è come un ateo praticante seduto in chiesa la domenica
si mette apposta un po’ in disparte per dissentire dalla predica.”
Riassume l’atteggiamento di molte persone davanti alla politica, ma non solo: davanti alla società, o meglio, al sociale, al volontariato, agli impegni, persino allo sport. E’ la posizione di chi ha ben presente i problemi e a volte anche le soluzioni, ma piuttosto che mettere le mani in pasta preferisce mantenere quel tanto di distacco sufficiente a non lasciarsi coinvolgere del tutto. Per restare in ambito politico è un po’ come una forza che preferisce stare sempre all’opposizione a criticare o magari proporre soluzioni belle ma anche irrealizzabili. Ideali e parole sembrano non avere un legame diretto con la vita concreta: “prepara un viaggio ma non parte, pulisce casa ma non ospita”. Ecco allora che vedo di buon occhio questo lavorio, questo brulicare di idee e desiderio di mettere le mani in pasta, con la speranza che, anche se non eletti, lo spirito resti quello della collaborazione fattiva e non della critica fine a se stessa. La canzone prosegue dicendo
“Lo scrutatore non votante
è sempre stato un uomo fragile
poteva essere farfalla ed è rimasto una crisalide”.
L’augurio è quello di vedere un bel po’ di farfalle…
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