Il 24 settembre ho pubblicato un “post preoccupato” sulla situazione in Burundi e ho ricordato un amico missionario. Oggi ho trovato nella cassetta della posta il numero di ottobre di Nigrizia, ho sfogliato la rivista e ho letto una lettera di padre Claudio Marano, l’amico missionario, che così scrive:
“La nostra situazione in Burundi permane disastrosa. Da più di una settimana si corre
dietro alla pompa di benzina, perché non c’è carburante. Da mesi la luce appare 3-4 volte al giorno. Spesso manca l’acqua. Sui mercati e nei magazzini sono sparite molte cose. Si dice apertamente che, se si vuole uscire dalla presente situazione critica, bisogna triplicare i raccolti. I prezzi aumentano continuamente. Sono riapparse le monete da 50, 10 e 5 franchi (CFA), perché le banconote di carta sono finite. L’inflazione è alle stelle. La disperazione è di casa per tutti. Qualcuno parla di colpi di stato… I gruppi armati sono presenti in tutto il Paese. I morti e i feriti aumentano di settimana in settimana. Le ingiustizie sono all’ordine del giorno. Ieri un senatore è stato malmenato dagli agenti della documentazione, colpevole di aver chiesto loro cosa stessero scaricando dal loro camion. Invece di una risposta, ha avuto botte. Il nostro Centre Jeunes Kamenge risente di questa situazione. Siamo all’ultima settimana di campi estivi, ma non possiamo permetterci grandi cose. Siamo sempre senza fondi. La banca ci ha consentito di andare in rosso di 30 milioni di franchi, pagando ovviamente interessi altissimi. Ma noi non ci scoraggiamo. E voi tutti ricordatevi di noi.”
Ecco il mio ricordo condiviso Claudio.
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