Agenzie di giudizio…


images120.jpgMai come in questi ultimi mesi ci siamo sentiti bombardati dalla parola “declassamento”. Infatti, in questo periodo di crisi economica, ci siamo spesso svegliati la mattina con un orecchio al radiogiornale e con la domanda “Chissà se ci hanno declassati ancora?”. Le tre maggiori agenzie di rating, quelle che dopo aver giudicato le aziende ora si dedicano alla valutazione degli Stati, sono Standard & Poor’s, Moody’s e Fitch. La prima è nell’occhio del ciclone perché accusata di agire nell’illegalità, in quanto priva di una licenza da parte dell’autorità di controllo europeo (sta lavorando comunque regolarmente in attesa di tale licenza). Ciò che viene criticata maggiormente è la loro pretesa di valutare gli Stati con la stessa logica con cui giudicano le aziende: ciò fa sì che i destini economici di interi Paesi dipendano dalle loro promozioni o bocciature, con relative conseguenze sociali e politiche. In particolare sono accusate di essere controllate dagli stessi grandi investitori che lucrano attaccando Stati e imprese (tra l’altro andrebbe anche valutata la loro competenza visto che, alla vigilia del grande crac, diedero voti altissimi ai titoli legati ai mutui sub-prime e alla banca Lehman Brothers…). Diamo un’occhiata un po’ più approfondita:

Moody’s: tra coloro che tirano le fila c’è il miliardario Warren Buffet che vanta importanti partecipazioni in Coca-Cola, Gilette, McDonald’s, Kisby Company, Walt Disney. Secondo Forbes è il terzo uomo più ricco al mondo.

Standard & Poor’s: ha come capogruppo Mcgraw-Hill che opera nell’editoria (libri scolastici e apprendimento digitale) e nel mercato di capitali e materie prime.

Adusbef e Federconsumatori chiedono un risarcimento danni e affermano: “L’operato delle tre sorelle del rating, ampiamente ed universalmente screditate in maniera clamorosa con il fallimento di Lehman Brothers nel 2008, quando fino all’ultimo momento non si accorsero di nulla, dopo aver miseramente fallito nei loro giudizi sui subprime l’anno precedente, hanno indotto il Dipartimento di giustizia Usa ad aprire un’inchiesta sui giudizi (sbagliati) attribuiti da S&P ad alcuni prodotti legati ai mutui ipotecari americani prima dello scoppio della crisi dei subprime nel 2007, deve trovare immediata ed univoca risposta dai Governi europei, con rigidi paletti e regole urgenti all’operato di una cupola che, dopo aver imposto manovre lacrime e sangue, vuole portare l’Europa e l’euro al default per mere finalità speculative.”

Ciò detto, non sia tutto questo una scusa per attribuire alle tre agenzie la causa dell’attuale situazione economica; certo, più l’economia ruota intorno alla finanza, più sarà rilevante il ruolo delle agenzie di rating…

(dati e notizie sono presi dall’articolo “Agenzie di rating servizio o cricca?” di Romolo Menighetti su Rocca del 1 ottobre 2011 e dal sito www.adusbef.it)

Commenta

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.